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USO DEL SALDATORE



Il saldatore a stagno viene utilizzato per unire i componenti elettronici, disposti secondo uno schema elettrico, su un circuito stampato o su una basetta preforata con tante piazzole di rame, distanti le une dalle altre 2,54 mm.- La basetta preforata è anche chiamata basetta 1000 fori, dove su una faccia vengono appoggiati i componenti facendo passare i loro fili terminali (reofori), attraverso i fori, sull'altra vengono semplicemente saldati e poi con dei piccoli fili di rame, connessi tra loro nei punti dove lo schema lo prevede.-






In FIGURA, al centro in alto, si presenta un classico saldatore con punta intercambiabile (da 1mm a 3mm), la potenza ottimale per saldare i componenti in genere varia da 5 a 25watt e in commercio se ne trovano spesso abbinati ad un regolatore di temperatura.-




Lo stagno da usare si trova in fili da 0,5 mm a 2,5 mm , avvolto in rocchetti.- E' costituito da una lega che in genere presenta un rapporto di 60/40 (60% stagno e 40% altri metalli).-A secondo della % della composizione può fondere tra i 200 e i 400 gradi centigradi.-
In FIGURA a sinistra, si vede un rocchetto con accanto il saldatore e una basetta preforata.-




In FIGURA a destra, sono mostrati alcuni componenti elettronici molto comuni, e i simboli elettrici di come si presentano negli schemi, al fine di facilitarne l'identificazione da parte di chi per la prima volta ne prende visione.-

Scorrendo le colonne in figura (dall'alto verso il basso), si notano le resistenze, i condensatori poliestere, i condensatori elettrolitici, i transistors e i circuiti integrati .-



Nel procedere all'assemblaggio, si vede bene come i reofori del componente (in questo caso una resistenza) sono inseriti nei fori della basetta; successivamente sarà necessario tagliarli lasciandoli sporgere per circa 3 mm e piegarli, per evitare che prima di essere saldati, possano uscire dal foro.-




Ecco come si salda: si avvicina la barretta di stagno alla piazzola, si tocca con la punta del saldatore la piazzola e contemporaneamente anche la barretta di stagno, per circa 2 secondi, lo stagno si scioglie e si amalgama uniformemente.-



In FIGURA, al centro in alto, si vedono i reofori dei componenti saldati sulle piazzole, con lo stagno amalgamato; si fa notare che per collegare i componenti, secondo quanto viene indicato dallo schema, si utilizzano in genere spezzoni di filo di rame con guaina, da 1 mm.-
In figura tali collegamenti sono indicati in giallo.-
Ovviamente nel caso di un circuito stampato, i collegamenti tra i componenti sono assicurati dalle piste del circuito.-


In FIGURA in alto, si vede come si presenta l'altra faccia del circuito dopo aver montato e saldato i componenti.-


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FIGURA S1

In FIGURA S1, è mostrata una scatola di alluminio adatta a custodire la basetta preforata, si notano i distanziali di sostegno, posizionati ai quattro lati per evitare che le saldature tocchino la parte metallica della scatola.- Ovviamente è a cura dell' utilizzatore renderla idonea allo scopo.-
Oltre alle scatole di alluminio, possono essere utilizzati, anche contenitori di plastica, che in commercio si trovano di diverse dimensioni.-

FIGURA S2


Agli angoli della basetta si dovranno poi praticare 4 fori da 3 mm , per fissarla all'interno della scatola.- Sul frontale andranno fatti anche dei fori da 5 mm indispensabili per fissare eventuali deviatori on/off, diodi Led o prese jacK.-

In ogni caso è consigliabile forare la basetta agli angoli, e provare a montarla nella scatola prima di assemblare i componenti, in modo da correggere eventuali imperfezioni ! ! !




INCISIONE DELLE BASETTE RAMATE



FIGURA 1 FIGURA 2


In FIGURA 1 si vede cosa occorre per produrre i circuiti stampati fatti in casa, oltre a una confezione di percloruro ferrico, per corrodere il rame, serve semplicemente un recipiente di plastica per contenere la soluzione corrosiva, e una basetta di vetronite, da cui ritagliare il supporto per disegnare direttamente le piste o per trasferirle, dopo averle riprodotte, con una stampante laser, su un foglio semilucido, (va bene anche la carta semilucida dei calendari!!) .-
In evidenza nella FIGURA 2 le piste del circuito stampato su foglio semilucido ritagliato, e il supporto di vetronite ramata della stessa misura.-




FIGURA 3


La FIGURA 3 mostra come viene sovrapposto il circuito, stampato su foglio semilucido, alla basetta ramata, magari bloccandolo con un pezzo di scotch fissato sul lato opposto.- Fare attenzione che il foglio ritagliato aderisca perfettamente alla basetta.- Adesso è venuto il momento di utilizzare il ferro da stiro, in modo tale che, passandolo più volte si riesca a trasferire il toner dal foglio di carta al rame.- Di solito per questa operazione sono sufficienti 6 o 7 minuti.-



FIGURA 4


Dopo il trattamento a caldo, la FIGURA 4 fa vedere il circuito posto in un recipiente di plastica, nel quale sarà versata dell'acqua.- Così facendo la carta appiccicata alla basetta pian piano si sfalderà.- Trascorso un certo tempo (di solito un paio d'ore), l'operazione più delicata da intraprendere è quella di aiutare, con le mani, la carta a sfaldarsi completamente, senza rovinare il toner trasferito.- Nel caso dovesse succedere, si potranno sempre ricostruire, le piste danneggiate utilizzando una penna con inchiostro indelebile, (va bene la penna che serve per scrivere sui "CD") .-




FIGURA 5 FIGURA 5b


Quando la basetta è stata ripulita per bene dalla carta, ritoccando eventualmente le piste con penna ad inchiostro indelebile, allora si presenta come in FIGURA 5.- Messa in un recipiente di plastica, nel quale sarà versata una quantità di percloruro ferrico tale da ricoprirla completamente, dopo qualche minuto sarà incisa dall' acido.- Per accelerare il processo di corrosione, si suggerisce di ribaltare la basetta, in modo che le piste si trovino rivolte verso il fondo del recipiente, come in FIGURA 5b.- Inoltre sempre per favorire il processo di cui sopra, è consigliabile muovere in modo ondulatorio il contenitore di plastica.-



FIGURA 6

In FIGURA 6, ecco come si presenta la basetta dopo che il rame, non protetto dal toner, è stato inciso dall 'acido e ripulita completamente con trielina, la quale ha sciolto anche il toner che ha ricoperto le piste, lasciando il circuito stampato pronto per essere forato sulle piazzole di rame e ricevere i componenti elettronici da saldare.-









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