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IRRIGATORE TELEFONICO
DESCRIZIONE CIRCUITO




Comandare a distanza dispositivi elettrici attraverso l'uso di un telefono cellulare o semplicemente utilizzando uno smartphone con "APP-dedicata" è diventato quasi abituale (vedasi tutta una serie di iniziative hardware e software che si occupano di I.O.T. cioè "Internet delle cose") .-
Naturalmente il presupposto è che si abbia a disposizione (sul luogo dove si vuole attuare il comando), una connessione "ADSL" oppure una scheda elettronica "GSM" in grado di ricevere le comunicazioni da un telefono cellulare.-
In questo modo si possono comandare a distanza le caldaiette per il riscaldamento o magari il cancello automatico del proprio cortile.- Meno frequente è l'uso di questo tipo di tecnologia per irrigare; i fiori, l'orto o il giardino, quando non si è presenti sul posto.-
Oggi, con questi dispositivi è possibile comandare a distanza qualsiasi cosa, i limiti sono dettati soltanto dalla propria fantasia.-

Nel caso specifico del " FAI DA TE", l'obiettivo che qui ci si è dati è molto più modesto rispetto alle tecnologie I.O.T. ma non per questo meno efficace rispetto al risultato da raggiungere.-
L’utilità pratica è del tutto evidente non solo nei periodi di vacanza quando non si è direttamente presenti per irrigare l’orto o il giardino, ma in qualsiasi momento della giornata si decida di effettuare una irrigazione mirata.-

la foto in alto al centro, mostra un insieme di circuiti elettronici per attuare dei comandi a distanza, che è possibile assemblare avendo un minimo di manualità e utilizzando un telefono cellulare anche obsoleto.- Non è necessario avere una connessione "ADSL" nè tantomeno avere una scheda elettronica "GSM" per gestire gli attuatori.-

Molto semplicemente il sistema funziona in questo modo: Il vecchio telefono cellulare (ovviamente con una "SIM" attiva, dalla quale si è provveduto a disabilitare il servizio "SMS"), riceve la chiamata; il segnale di chiamata, individuato sul "vibracall" o sui led che illuminano la tastiera, viene prelevato per pilotare un circuito elettronico temporizzatore, il quale provvede ad attuare il comando attraverso l'eccitazione di un relè.-

Oltre ai comuni attrezzi da lavoro, (pinze, cacciaviti, saldatore a stagno, eventule multimetro), occorre almeno possedere una minima dose di manualità e una minima competenza nell'assemblaggio dei circuiti elettronici.- Coloro che non hanno mai utilizzato un saldatore a stagno possono esercitarsi nelle saldature seguendo i suggerimenti dati in questa pagina web




SCHEMA ELETTRICO DEL TIMER CON INTERFACCIA TELEFONICA





In FIGURA si vede lo schema elettrico del temporizzatore (Timer) che è possibile utilizzare allo scopo.- (lo schema è ricavato dal data sheet del timer 555 e dal BUGBOOK il timer 555 funzionamento applicazioni ed esperimenti-edito dal gruppo editoriale Jackson-seconda edizione 1980; ma in rete si trovano anche altri temporizzatori che possono adattarsi.-

Nello schema adottato, degno di nota è l'optoisolatore "4N25", il quale svolge la funzione di interfaccia tra i circuiti del cellulare (per esempio il vibracall da dove viene derivato il segnale) e il temporizzatore "555" incaricato di eccitare il relè per un tempo prefissato (per esempio il tempo necessario per permettere l'rrigazione dell'orto o del giardino.-
I componenti elettronici occorrenti sono tutti indicati nello schema e sono reperibili anche in rete, al costo di qualche Euro.-

ASSEMBLAGGIO SU BASETTA MILLEFORI


Le foto qui di seguito riportate sono sufficientemente esplicative di come i componenti elettronici possono essere montati sulla basetta preforata (millefori).-
In ogni caso si vedano i suggerimenti dati in questa pagina web - dove viene mostrato come si assemblano tali componenti (unendoli tra loro come prevede lo schema elettrico), e dove si può apprendere l'uso del saldatore a stagno.-

La foto in basso a destra mostra chiaramente la disposizione dei componenti sulla faccia superiore della basetta preforata; la foto in basso al centro invece mostra come sono saldati tra loro i componenti, utilizzando degli spezzoni di filo di rame per saldare i collegamenti tra un componente e l'altro, secondo lo schema elettrico sopra indicato.-I pulsanti di "start" e "stop" sono facoltativi, mentre è raccomandabile montare il "555" e il 4N25 su zoccoli per circuiti integrati, il relè utilizzato è da 12v-2Amper-1scambio, normalmente aperto.- Il trimmer da 1 megamohm regola il tempo di chiusura del relè.-

Chi non vuole usare il saldatore per unire i componenti tra loro, considerata la semplicità del circuito proposto può utilizzare una "BREADBOARD" (una basetta sperimentale che non necessita di saldature tra un componente e l'altro).-

Il cellulare e i circuiti (compreso il circuito dell'alimentazione esterna a 3,7v, descritto nelle righe sottostanti), trovano posto in un contenitore di platica opportunamente adatttato.- In questo caso è stato utilizzato uno dei contenitori che costituivano la dotazione interna di un vecchio frigorifero.- Come mostra la prima foto in alto al centro.-

Da notare montato sulla scatola, il fusibile da 2 amper, in uscita dal relè verso l'elettrovalvola; un mammut per ancorare i 2 fili che vanno verso l'elettrovalvola, e l'interruttore di accensione.-





MODIFICA TELEFONO CELLULARE

Come già accennato in precedenza, per questa applicazione è indispensabile un telefono cellulare, anche di vecchio tipo, che magari viene tenuto nel cassetto senza più essere utilizzato.-
Le foto sotto al centro, mostrano un "Motorola T192", con due spezzoni di filo collegati ai led della tastiera.-

Come si vede,quando arriva la chiamata i led si illuminano (si noti la tensione di 2,9V rilevata dal multimetro), e fanno partire il "timer" che a sua volta tramite il relè fa funzionare la pompa di aspirazione dell'acqua oppure l'elettrovalvola.- Il temporizzatore può essere regolato da 1 a 8 minuti circa.-







I cellulari da utilizzare e modificare per questo scopo, sono pressochè tutti idonei, naturalmente è opportuno servirsi di cellulari facilmente smontabili, dove è anche possibile saldare sottili spezzoni di filo (al vibracall o ai led che illuminano la tastiera), in modo tale da poterli poi collegare al temporizzatore.-

Qui è possibile seguire il video su "YOUTUBE" di smontaggio di un Nokia 2600, (da questo punto di vista simile al Nokia 1200) dove in pochi passaggi, viene mostrato come e dove fare le modifiche del caso.-

Smontare Nokia 2600 e saldare il vibracall per gestire dispositivi elettrici


ALIMENTAZIONE ESTERNA CON BATTERIA AL PIOMBO

A questo punto occorre precisare che se il cellulare viene alimentato con la propria batteria interna, basterà sistemare il telefono e il circuito temporizzatore in una scatola di plastica e alimentare la pompa o l'elettrovalvola con una piccola batteria al piombo.-
Se si vuole alimentare anche il telefono cellulare con una batteria al piombo (per avere una più lunga autonomia), allora è opportuno seguire le indicazioni sottoriportate.-




La foto in alto al centro descrive la modalità di collegamento dei pins di alimentazione del Nokia 2600 (simili al Nokia 1200) , dove necessariamente occorre polarizzare, verso il negativo il pin centrale di controllo "BSI" mediante una resistenza da 47K ohm; e collegare in parallelo al positivo e negativo di alimentazione 2 condensatori elettrolitici da 4700 uf-25 volt di isolamento.-
Questo tipo di collegamento può essere usato anche su altri cellulari, tenendo presente che il valore della "Resistenza" che va a polarizzare il pin centrale di controllo. deve essere trovato sperimentalmente.-

Se non si usano questi accorgimenti il cellulare si accende, ma dopo qualche secondo si spegne perchè non riconosce la batteria.- E' proprio per simulare la presenza di una batteria che occore polarizzare il pin centrale con una resistenza da 47k.- I condensatori elettrolitici invece, in questo caso, servono per sostenere, per un brevissimo istante, l'eccessivo assorbimento di corrente richiesto inizialmente.-



Le due foto sopra mostrano chiaramente come fare i collegamenti sopradescritti, prima di alimentare il cellulare esternamente con un regolatore di tensione a 3,7v, pilotato da una batteria al piombo gel a 12v cc.-
Come fonte di alimentazione è possibile utilizzare una batteria da auto anche poco efficiente, considerato il modesto assorbimento di corrente richiesto dalla centralina per irrigazione.-
Comunque è consigliabile evitare collegamenti volanti come quelli in foto ed è opportuno mantenere in posizione i due condensatori saldandoli su una basetta preforata, da collocare poi nello stesso contenitore dove troverà posto il cellulare, l'interfaccia telefonica con il timer e il regolatore di tensione esterno a 3,7v.-


ASSEMBLAGGIO ALIMENTATORE A 3,7V




La prima foto in alto, mostra lo schema elettrico di un possibile regolatore di tensione a 3,7V, il circuito è derivato dal data sheet del componente principale utilizzato per questa applicazione: "LM317", che è il cuore del sistema; comunque in rete è possibile trovare numerosi circuiti di questo genere adatti allo scopo.- Se non si vuole perdere tempo a costruirlo, si trovano a pochissimo prezzo degli "step down" già completamente assemblati.-
La foto in alto sul lato destro, fa vedere il circuitino con "LM317" montato, con gli altri componenti, sulla basetta preforata.- Da notare il trimmer da 1Kohm per regolare esattamente la tensione di uscita a 3,7v e l'aletta di raffreddamento fissata sul "LM317" per dissipare l'eventuale eccessivo calore prodotto .-;



COLLEGAMENTO ELETTROVALVOLA


Dopo aver assemblato il timer come descritto, e dopo aver modificato il cellulare, è opportuno verificarne il funzionamento.- Con una semplice telefonata possiamo notare se il led montato sul timer si illumina e dopo un certo tempo (regolato dal trimmer) il led si spegne e il relè si diseccita, se non si verificano queste condizioni occorre rivedere i collegamenti tra i componenti poichè sicuramente c'è stato un errore di cablaggio.-
Un altra prova da eseguire è il controllo della tensione riscontrata sui contatti del vibracall: durante la chiamata il multimetro registrerà un valore di tensione di circa 0,90v.. 2,10v.-



Se tutto funziona correttamente possiamo ora collegare l' elettrovalvola trovata in rete a pochi Euro, (tensione di esercizio 12v e consumo 300mah) al relè del timer della nostra centralina .-
La foto in alto mostra i 2 pins di contatto dell'elettrovalvola, (positivo e negativo) dove vengono avvitati i 2 fili del cavetto di alimentazione.-
Lo stesso cavetto poi, raggiungerà il relè del timer della centralina, e quando arriverà la chiamata telefonica, l'elettrovalvola (preventivamente collegata sia in entrata che in uscita a un tubo di politene), lascerà passare l'acqua per irrigare il giardino per tutto il tempo stabilito da temporizzatore.-
Trascorso il tempo prefissato il relè si disecciterà e l'elettrovalvola chiuderà il passaggio dell'acqua.-Il ciclo si ripeterà allo stesso modo alla eventuale chiamata successiva.-

Un' AVVERTENZA particolarmente importante riguarda il fatto che in PARALLELO ai contatti dell'elettrovalvola, va fissato un DIODO 1N4007, come mostra la foto in alto a sinistra, -
Se il DIODO non viene collegato, allora l'elettrovalvola quando arriva la chiamata dal cellulare, si aprirà e lascerà passare l'acqua, ma trascorso il tempo regolato dal timer il relè non si disecciterà e l'elettrovalvola continuerà a lasciar passare l'acqua INDEFINITAMENTE!!.-
La foto in alto a destra mostra l'elettrovalvola racchiusa in una scatola di protezione recuperata da un contenitore di plastica per gelati.-



Nella foto in alto al centro si vede l'area soggetta all'irrigazione descritta: il tubo di politene, fissato a terra con dei picchetti in plastica, percorre longitudinalmente al centro l'aiuola da irrigare, ad ogni metro di tubo è stato posto un irrigatore, che a secondo di come viene regolato, produce una rosa d'acqua che va da pochi centimetri di diametro a 1 metro a secondo delle necessità.-

Il video che segue, su "YOUTUBE" è sostanzialmente esplicativo di tutto il funzionamento.-

IRR-TEL Irrigatore Telefonico FAI DA TE



CARICA BATTERIA




Le foto in alto mostrano sia la centralina collegata ad una vecchia batteria da auto, che provvede anche ad alimentare l'elettrovalvola come descritta più sopra; sia il carica batteria, assemblato in un contenitore di plastica per alimenti in quanto in questo caso,il calore sviluppato dal regolatore di tensione "7812" non era eccessivo.- In ogni caso occorre dotare il regolatore "7812" di un' aletta di raffreddamento ed è bene reperire contenitori più robusti e adatti alle esigenze dei circuiti elettronici.-




Nella foto in alto al centro è in evidenza lo schema elettrico del carica batteria utilizzato in questo caso specifico.- L'integrato, come è stato detto è un "7812", acquistabile in rete per pochi centesimi di Euro; il circuito è derivato dai data sheet, ma on line se ne trovano molti idonei allo scopo.-
La corrente è limitata a 1 amper e quindi va benissimo per caricare in tampone una batteria da auto.-
I tre diodi 1N4007 in serie verso massa servono ad aumentare la tensione in uscita dal regolatore, in modo che sia più alta dei 12v nominali e quindi idonea alla ricarica.-

Se si usano batterie da 1 o 2 amper, occorre inserire in serie all' alimentazione, una resistenza di carico il cui valore e potenza devono essere calcolati, tenendo presente che una batteria al piombo può essere ricaricata al massimo con una corrente erogata che non superi il 10% della sua capacità per un limite di 14 ore.-

Il trasformatore di alimentazione è stato recuperato da un vecchio antifurto per abitazioni, ma nei mercatini dell'elettronica si può trovare facilmente.-


CARICA BATTERIA CON PANNELLO SOLARE




Per rendere autonomo il sistema, oppure quando si vuole sperimentare una modalità diversa, è possibile utilizzare un pannello solare simile a quello visibile nella foto in alto al centro.-
In rete ci sono numerose possibilità di acquisto, di pannelli di questo tipo; le caratteristiche che deve possedere sono abbastanza modeste.-
Infatti per ricaricare una batteria al piombo da auto è sufficiente un pannello da 20 Watt di potenza, che eroghi a circa 14volt poco più di 1 amper, di dimensioni 50cm X35cm circa.-

Se si adotta questa soluzione, è possibile utilizzare per la ricarica il circuito descritto in precedenza (quello con il regolatore di tensione "7812"), con l'avvertenza di escludere dal circuito predetto il PONTE RADDRIZZATORE e il CONDENSATORE elettrolitico, collegando i cavetti (positivo e negativo del pannello solare),(con in serie al positivo un DIODO al silicio)direttamente in parallelo al condensatore da 100n .- Ovviamente in questo caso non sarà più necessario disporre del trasformatore a 220V.-

In ogni caso, onde evitare P O S S I B I L I -- D A N N I, se si decide di alimentare il tutto con un pannello solare, si consiglia vivamente di acquistare in rete un regolatore di carica già assemblato, con associato il pannello più adatto allo scopo.-
Da ultimo, appare superfluo ricordare che la centralina con il cellulare, i relativi circuiti di interfaccia e la batteria, vanno tenuti al riparo dalle intemperie.-

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